Galateo, affare arcaico? Tutt’altro
Parlare di galateo e bon ton nell’anno domini 2023 può sembrare, ai più, antiquato, relegato alla corte di Versailles o alle mura di Buckingham Palace. Eppure le regole del ben vivere e delle buone maniere seguono l’evolversi della società, si adeguano al contesto e non passano mai di moda.
Tavola e galateo, in particolare, è un binomio che va a braccetto dalla notte dei tempi.
In questo articolo abbiamo selezionato una serie di curiosità sulle buone maniere a tavola. Le conoscevate?
Sedersi correttamente
Anche la postura va controllata? Certo. Al ristorante, come a casa. Ci stenderemo sul divano solo dopo essere rientrati a casa (o aver salutato gli ospiti). Nel frattempo, accomodiamoci dignitosamente. La schiena non andrebbe mai appoggiata allo schienale della sedia, ma va tenuta una postura eretta. Le gambe rimangono parallele e con i piedi appoggiati a terra (niente accavallamenti o posizioni da contorsionista). I gomiti, ce lo insegnano le nonne, mai sulla tavola (fun fact: sapete da dove arriva questo insegnamento? Dal Medioevo, quando le tavole erano appoggiate su dei cavalletti e quindi… instabili. Appoggiarsi con i gomiti avrebbe significato rovesciare tutto il banchetto).
Buon appetito? Anche no.
Ormai entrato nella tradizione, augurare “buon appetito” non sarebbe corretto secondo i termini del galateo. Fare riferimento a un bisogno fisiologico come la fame non è così elegante. Di per sé ci si mette a banchettare per la convivialità, non per sfamarsi.
Il brindisi perfetto
Tintinnare il coltello sul bicchiere per attirare l’attenzione, brindare battendo i calici tra loro al grido di “cin-cin”? Meglio evitare. Brindare correttamente comporta che tutti i commensali abbiano i calici pieni, che chi augura il brindisi stia in piedi, che si avvicinino i calici senza farli toccare, per evitare che si scheggino, e… di bere un sorso prima di riporre il bicchiere sulla tavola (dopo aver tamponato il rossetto, per le signore, così da non lasciare impronte).
Meno rumori, meglio è
Ammesso che ogni tipo di rumore in qualsiasi contesto risulti fastidioso, va detto che a tavola meno se ne fa, meglio è: da qui evitare il risucchio di zuppe e pasta lunga, masticare a bocca aperta, rumori corporali di qualunque genere, soffiate di naso incredibili e via dicendo…
Come mangiare cibi “complicati”
Pasta ripiena, lasagne… e tutti i primi “grandi” che necessitano di essere tagliati: la procedura va fatta con la forchetta, mai con il coltello.
Spaghetti: avvolgerli con la forchetta in senso antiorario. Non farsi aiutare dal cucchiaio.
Formaggi: per quelli freschi e morbidi utilizzare la forchetta. Per quelli stagionati il coltello.