Di cereali, ricettari e buon vino

Su un tavolo di legno, circondati da un vivace e colorato orto, da maestosi alberi a foglia caduca, e con vista sul recinto di cavalli, siedono il maître de La Capr’Allegra, Stefano Fracaro, e il cuoco-boscaiolo Franco Tura per stendere il menu da servire ai commensali. Si ispirano a ricettari di montagna, a libri di piatti locali e di prodotti tipici.

menu

Sfogliano, con le dita segnate dal lavoro nell’orto (da cui recuperano prodotti genuini), e i volti con lievi rughe, che altro non sono che righe di un quaderno su cui stanno scrivendo una storia appassionata di amore per il cibo e per il territorio.

ricetta

Cereali

Discutono, si animano, si confrontano. Si soffermano sul capitolo dedicato ai “Cereali”, che bella ri-scoperta. Eh sì, qui coltivati sin dai tempi antichi – e fino agli anni Cinquanta -, dopo un periodo di silenzio, sono tornati in auge. Il grano Canove, il frumento veneto “di montagna”, oggi è particolarmente conosciuto e diffuso.

cereali

Segale e avena hanno, invece, trovato a Rotzo, territorio esposto a sud, particolarmente soleggiato, ma protetto dai monti settentrionali, terreno fertile. Quel terreno che deve all’era glaciale, allo scioglimento del ghiaccio e ai depositi morenici (con l’accumulo di frammenti rocciosi, sabbia e argilla) il suo fondamento e la sua peculiarità. Assieme al grano, alla segale e all’avena, mais, orzo e frumento stanno trovando sull’Altopiano la loro casa, e nel pane e nelle zuppe il loro senso più completo.

Brindisi finale

E Stefano e Franco? Il menu è stato deciso. Non resta che brindare con un vino rosso, un bicchiere che ritempra corpo e spirito, attentamente selezionato dal capo-banda Stefano dalla sua cantina.

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