Profumi, sapori e ricordi di un magico periodo

Il nostro Natale, per scelta professionale, è frenetico: ci muoviamo con largo anticipo per pensare il menu, gli abbinamenti, per fare il calcolo dei prodotti necessari “in una stagione dove la natura dà davvero poco”, per assicurarci le giuste forniture, per comunicare ai clienti le scelte, per aprire le prenotazioni, per preparare, servire, aggiustare di sale e – tra un impiattamento e una girata di mestolo – guardare la nostra brigata e ritagliarci il tempo di un brindisi. È un Natale che ci piace, ce lo siamo scelti consapevolmente.

“Tutto è in pausa, in riposo, tranne la cucina dei ristoranti che deve sfornare pranzi luculliani”
Elvis Pilati

Natale

Il Natale che fu

Ma il nostro Natale non è sempre stato così. Abbiamo anche noi osservato, da sopra la sedia, mamma “spignattare”, aiutato papà a tagliare la legna e accendere la stufa, supportato la zia nell’allestimento della tavola collocando segnaposti di discutibile eleganza, giocato a tombola fingendo l’ambo al primo numero estratto.

legna

In un momento Amarcord, ci guardiamo indietro (ma senza rimpianti) e ci piace sintetizzare il nostro Natale così…

Il nostro Natale:

  • Ha il sapore della cannella nei biscotti,
  • È il profumo del chiodo di garofano intinto nel vin brûlé,
  • Sa di una spolverata di zucchero a velo sul pandoro

    “un torto alle tue coronarie, ma il fatto stesso di aver resistito per tutto l’anno a provare quotidianamente il piacere di un morso di pandoro ti assolve dal peccato, e non puoi non premiarti che con un overdose di dolce e morbida gioia”
    cit. Lorenzo Peron

  • È il gioco meticoloso dell’estrazione dei canditi dal panettone,
  • È l’odore di mandarino sotto le unghie,
  • È il profumo della neve sui nostri monti e dei boschi a riposo,
  • È l’odore inconfondibile dell’incenso durante le celebrazioni religiose in chiesa,
  • È la barchetta del guscio di noce,
  • È il profumo del muschio, uno dei primi odori che si percepiscono quando ci si prepara per il Natale con l’allestimento del presepe, e uno degli ultimi quando – passata l’epifania – “si mette via tutto”,
  • È un cappone ripieno di prugne e uvetta,
  • È il classico cotechino con le lenticchie,
  • È un piatto fumante di tortellini fatti in casa con un buon brodo di carne,
  • È l’odore dei bolliti, quello pungente della lingua e quello del museto,
  • È la frutta candita, la vaniglia, il cioccolato, il pistacchio, il marzapane.

profumi

Che profumi e sapori ha il vostro Natale?