Una “buona” Pasquetta

Aria tersa, sole, argini, colli, montagne e prati da “occupare” con plaid a quadri rossi e verdi. Nello zaino carte da scala quaranta, palloni, libri e crema solare.

E nel cestino da picnic?

cestino picnic

Pasquetta “è una cosa seria” e, o si parte ben equipaggiati, o tanto vale festeggiarla.

Per non farci trovare impreparati abbiamo chiesto ai nostri chef cosa mettere nel cestello destinato a contenere il pasto del lunedì dopo Pasqua.

C’è chi si affida alla tradizione con le uova sode dal guscio colorato e chi opta per un piatto dal profumo di lillà.

Una cosa è certa:

le idee preziose e originali non mancano!

 

Gianpaolo Slaviero del Ristorante Hotel K2 di Mezzaselva non ha dubbi su cosa portare nel cestino da picnic:

“uova alla russa, sostituendo la maionese con crema di tarassaco all’aceto balsamico. Semplice e gradevole”.

Non è l’unico a mettere le uova. Roberto Meneghini, della Trattoria Sette Teste di Enego, ricorda – in un salto indietro nel tempo – le uova sode cotte in acqua con scorze di cipolla che erano solite conferire il colore rosso al guscio. E, in questa vena nostalgica, ricorda anche la Rumex Acetosa (conosciuta anche con il nome di erba brusca), un’erba aspra che mangiava “come se non ci fosse un domani”.

uova

Interviene Massimo Spallino dell’Hotel Ristorante Alla Vecchia Stazione di Canove:

“Di fronte tutta questa bontà, opto per “ovi duri bio” e un… cavatappi! Sia mai che ci si ritrovi senza del buon vino!”.

L’Altopiano dei Sette Comuni si fa spazio, in questo menu di Pasquetta, con il vasetto di salsa ai bruscandoli freschi che chef Lorenzo Peron del Ristorante La Baitina di Roana inserisce accuratamente nel cestino di vimini.

Trova spazio anche uno sformatino con Asiago DOP fresco e farinele (spinacino selvatico) che fa la felicità di tutti i palati, e che porta la firma del cuoco Elvis Pilati del Ristorante Milleluci a Rubbio di Conco.

Non solo profumo di Altopiano, ma anche profumo di primavera grazie alle idee di Glorianna della Locanda Stella Alpina di Tresché Conca:

“I colori della primavera mi rimandano alle violette. Sicuramente porterei, al picnic di Pasquetta, un piatto con il profumo di lillà… vediamo cosa ne esce”.

glorianna

Comune denominatore? Prodotti genuini, fatti in casa, profumati, saporiti, da gustare rigorosamente in compagnia, sennò che “gusto” c’è?!